Il Santuario
Santuario Madonna della Neve
ll millenario Castello-Santuario è un bellissimo castello a Santa Lucia del Mela che sovrasta la cittadina dall’alto del colle Makkaruna e pone le sue origini al periodo arabo, svevo e aragonese. Distrutto quasi completamente durante la guerra di liberazione dal dominio arabo, fu poi ristrutturato e ampliato dall’Imperatore Federico II di Svevia, che governò sul trono di Sicilia per tutta la metà del secolo XIII. Federico II si innamorò letteralmente di Santa Lucia, attribuendole il merito del clima puro, della ricca vegetazione e della florida selvaggina che si trovava in quel luogo, tanto che staccò il territorio dedicato alla Santa dalla diocesi di Patti e fece elevare la sede di S. Lucia alla dignità di Prelatura Nullius, unica in Sicilia, prima in Italia e nel mondo Cattolico. L’intero complesso si estende su un’area oblunga, quasi pianeggiante, ed è inusualmente articolato: a nord si trova il cosiddetto Palacium, di pianta pentagonale, composto da ali che, snodandosi dalla parete sud, vanno allargandosi verso nord, dove si raccordano con un terzo corpo che si configura come una “V” molto aperta. Nella parte centrale dell’intero complesso, si sviluppa un ampio cortile fiancheggiato dalla strada di arrivo ed alla sua estremità sud sorge la torre triangolare. Quest’ultima, presumibilmente pentagonale in origine, è costruita in pietrame con listatura di laterizio ed è alta complessivamente 12 m, ergendosi massiccia fino a 4,70 m e, con le sole pareti della cuspide per il resto dell’altezza. L’ingresso alla corte del castello avviene tramite un portale ricavato nella parete sud, accanto alla torre cilindrica; la faccia esterna di questo portale presenta un arco a sesto acuto composto da conci d’arenaria e contornato da una ghiera di pomice nera. Nell’ala occidentale del Castello, si erge l’imponente torre cilindrica (h 19,50 m) costruita in pietrame listato da filari di cotto; in essa, a sud est, si apre una finestra ad arco contornata da una cornice in pomice nera e fasciata con conci calcarei; accanto ad essa corre una merlatura annegata nella soprastante costruzione. Ad una quota più alta, leggermente spostata a sinistra rispetto alla prima, si apre un’altra finestra simile alla precedente, ma di dimensioni più ridotte e priva di cornici. Il Castello di Santa Lucia del Mela, per la sua spettacolare bellezza, fu sede della famosa Scuola poetica siciliana, ammirata dallo stesso Dante e fortemente voluta da Federico II. Una famosa leggenda narra che, nella prigione sotto il vano della torre cilindrica abbia finito i suoi giorni da suicida Pier delle Vigne, personaggio descritto ampiamente nella Divina Commedia di Dante. Le incursioni angioine che terrorizzavano gli abitanti del luogo provocarono la prima distruzione del Castello e fu con Federico II d’Aragona che, non solo l’edificio venne ricostruito, ma diventò sicuro asilo di tutti coloro che erano stati costretti ad abbandonare le proprie case e le campagne a causa delle devastazioni angioine. Altre leggende raccontano anche dell’esistenza di cunicoli sotterranei, scavati in epoca imprecisata, che permettevano la comunicazione tra l’interno del Castello e il centro abitato. Gli angioini rappresentarono per il Castello di S. Lucia lunghe torture e decadimenti e più volte il Castello venne distrutto. Dopo l’attacco di peste del 1575 e con l’avvento delle armi da fuoco, il Castello perse la funzione di protezione che aveva rivestito fino ad allora e cadde in rovina fin quando Don Francesco Morra, principe di Buccheri, lo donò a Monsignor Simone Impellizzeri, prelato ordinario di S. Lucia, che lo ristrutturò e vi fece anche costruire un Santuario che dal 1674 ospita la stupenda statua marmorea della Madonna della Neve di Antonello Gagini. Il Castello-Santuario di S. Lucia è una delle più belle meraviglie della zona, con le sue feritoie e la singolare torre cilindrica che accoglie la storia biblioteca del Seminario; dalla terrazza del Castello è possibile ammirare un panorama che lascia senza fiato: il litorale tirrenico che da capo Calavà va al capo Vaticano in Calabria, il meraviglioso scenario delle Isole Eolie da Alicudi a Stromboli e, imponente, il promontorio di Milazzo.